La morte del padre, ucciso in circostanze mai chiarite segna profondamente la vita del poeta. Pubblicato dal “Figaro” di Parigi Grazie Tony, [39]… E che mai si può vedere, in un vecchio quadro, se non la faticosa contorsione dell’artista, che si sforzò di infrangere le insuperabili barriere opposte al desiderio di esprimere interamente il suo sogno?…Ammirare un quadro antico equivale a versare la nostra sensibilità in un’urna funeraria, invece di proiettarla lontano, in violenti getti di creazione e di azione. nasce alla morte del grande editore Vanni Scheiwiller nel 1999. – una notte d’inverno – in aperta campagna, sotto una triste tettoia tamburellata da una pioggia monotona, e ci vedranno accoccolati accanto ai nostri aeroplani trepidanti e nell’atto di scaldarci le mani al fuocherello meschino che daranno i nostri libri d’oggi fiammeggiando sotto il volo delle nostre immagini. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia[21]. 8. Nel Manifesto del Futurismo, il linguaggio è costellato di metafore, assonanze, immagini che evocano il piacere individuale della sensazione. L’intellettuale intende buttarsi nel mondo, quindi anche nell’equivoco, nell’ignoto, addirittura nell’orrifico, ed iniziare un percorso di rinascita, lotta per la sopravvivenza, ribellione contro la propria alienazione e ricerca di una libertà perduta nel tempo: gli elementi primitivi gli fanno da nutrimento e da guida, laddove egli si senta drammaticamente confuso, disorientato e straniato. Marinetti scrive di militarismo e patriottismo e di esaltazione della guerra, percepita quale sola igiene del mondo: la metafora è forte perché deve servire da distruzione non solo di tutto il passato, ma anche dell’Io narcisistico, della poesia introspettiva, della ripetizione sterile di contemplazioni bucoliche o di pene d’amore. All’epoca non era capito, andava contro ogni regola, ergo era preso per pazzo. In particolare egli ricorre ad uno stile liberty, situabile in pieno Decadentismo. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno. date fuoco agli scaffali delle biblioteche!…Sviate il corso dei canali, per inondare i musei!…Oh, la gioia di veder galleggiare alla deriva, lacere e stinte su quelle acque, le vecchie tele gloriose!… .Impugnate i picconi, le scuri, i martelli e demolite senza pietà le città venerate! Sono delle azioni che fanno delle cose… Come un cartone animato”. In questa dichiarazione Marinetti spiega ai propri interlocutori come non si possa radicare un passato micidiale in altro modo se non attraverso una guerra, una lotta violenta resasi necessaria ed improrogabile per abbattere le vecchie strutture. In verità io vi dichiaro che la frequentazione quotidiana dei musei, delle biblioteche e delle accademie (cimiteri di sforzi vani, calvarii di sogni crocifissi, registri di slanci troncati…) è per gli artisti, altrettanto dannosa che la tutela prolungata dei parenti per certi giovani ebbri del loro ingegno e della loro volontà ambiziosa. 6. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte, le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. Roberto Marcello Baldessari – Forme simultanee, circa 1915. Dunque per conoscerlo un po' meglio dedicherò un post a ciascuna forma artistica in cui il Futurismo si espresse: Pubblicato 20 febbraio 2013 da tonykospan21 in ARTE, Senza categoria, Taggato con 1909, avanguardia del 900, futurismo, le figaro, manifesto del futurismo, MARINETTI, STORIA DEL FUTURISMO, STORIA DELL'ARTE. Poi il silenzio divenne più cupo. Marinetti, infine, arriva al clou della questione, all’affermazione di un’arte ed una letteratura, che si fanno per strada: la metafora delle feste popolane del Po ben rappresenta quel desiderio irrefrenabile ed ardore che spingono i Futuristi a scendere fra la gente. 7. C’erano delle parole che non si potevano assolutamente usare in poesia: con l’Illuminismo nasce l’attenzione per una cultura enciclopedizzata, proprio a partire dall’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, per cui ogni sapere doveva essere incasellato con rigore e sistematicità. E noi correvamo schiacciando su le soglie delle case i cani da guardia che si arrotondavano, sotto i nostri pneumatici scottanti, come solini sotto il ferro da stirare. Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali[25]. Nel Manifesto del Futurismo, il linguaggio è costellato di metafore, assonanze, immagini che evocano il piacere individuale della sensazione. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia[21]. Punti essenziali del futurismo: 1) L'esaltazione della modernità e la rottura con il passato. [17] Proprio ora si riesce cogliere, con maggiore chiarezza e lucidità, una notevole diversificazione tra il linguaggio letterario, a cui tutta la tradizione si è sempre conformata, ed un linguaggio extraletterario, quale forma di espressione più tipica e consona ad un modello poetico ed a una prassi comunicativa tipicamente avanguardista. perché credevano proprio nelle linee guida del futurismo… La Primavera – L’amata stagione nelle sublimi interpretazioni d’arte e musica di Botticelli e Vivaldi, Christina Broom – Storia e foto della prima donna fotoreporter inglese e tra le prime al mondo, Felice domenica sera in poesia “Pizzico di cielo” R. Perin – arte S. P. Kendrick – canzone “Canzone per te” V. Rossi, Le lettere smarrite – Brano breve.. bello ed originale ma amaro.. di un autore cubano contemporaneo, Lili Marleen – La storia.. l’atmosfera e la canzone cult della II guerra mondiale anche in immagini e 2 video, Felice ultimo sabato sera 2020 in poesia “Amore” A. Merini – arte E. Burnes-Jones – canzone “Sognando” Mina, Breve ricordo di Titina de Filippo grande attrice e sorella di Eduardo e Peppino anche con una scena di “Filumena Marturano”, tonykospan21.wordpress.com/2020/12/29/sol…, tonykospan21.wordpress.com/2020/12/28/buo…, tonykospan21.wordpress.com/2020/12/28/la-…, tonykospan21.wordpress.com/2020/12/28/un-…, Buon lunedì in poesia “Colori” C. Pavese – arte J. W. Alexander – canzone “La nostra vita” E.@, Un fantastico video musicale (A. Rieu) “invernale” con immagini e musiche…@. Nel Manifesto del Futurismo, il linguaggio è costellato di metafore, assonanze, immagini che evocano il piacere individuale della sensazione. Finalmente tutto accade per strada. Manifesto del Futurismo[19] 1. Adesso la lingua inizia a mostrare dei sobbalzi: man mano che scrive, Marinetti velocizza lo spazio-tempo, non argomenta più in maniera logico-sequenziale: gradualmente egli nega, svuotandola dall’interno, il logore del Logos, mette in discussone l’infallibilità ratio, ovvero il sillogismo filosofico di matrice greca, propone dei salti arbitrari ed avanza un tipo di dialettica del tutto nuova ed originale, tipicamente avanguardista. [Manifesto del Futurismo] Filippo Tommaso Marinetti Il primo manifesto del Futurismo CD131 1 temerità: sprezzo del pericolo,anche come avventatezza. “Io lo so! Fondazione e Manifesto del futurismo. Sussultammo ad un tratto[7], all’udire il rumore formidabile degli enormi tramvai a due piani[8], che passano sobbalzando, risplendenti di luci multicolori, come i villaggi in festa che il Po[9] straripato squassa e sràdica d’improvviso, per trascinarli fino al mare, sulle cascate e attraverso i gorghi di un diluvio. Anzi egli ritiene che non vi debba essere alcuna dicotomia tra il letterato e l’uomo di strada, perché il letterato si deve rivolgere a tutti per sollecitarli al cambiamento, alla ribellione. 9. [39] Qui Marinetti ribadisce, ancora una volta, l’impeto violento ed irriducibile che lo porta a sfidare la tradizione. MARINETTI Noi stiamo per assistere alla nascita del Centauro e presto vedremo volare i primi Angeli!…Bisognerà scuotere le porte della vita per provarne i cardini e i chiavistelli! Eccoli!…Suvvia! Essi tumultueranno intorno a noi, ansando per angoscia e per dispetto, e tutti, esasperati dal nostro superbo, instancabile ardire, si avventeranno per ucciderci, spinti da un odio tanto più implacabile inquantoché i loro cuori saranno ebbri di amore e di ammirazione per noi. Qui si arriva addirittura all’assurdo: usciamo dalla saggezza come da un orribile guscio -esorta caldamente Marinetti- e diamoci in pasto all’ignoto non già per disperazione, ma per colmare i pozzi dell’assurdo. L’Avanguardia arriva alla distruzione totale dell’Io. – Usciamo dalla saggezza come da un orribile guscio[13], e gettiamoci, come frutti pimentati d’orgoglio, entro la bocca immensa e tôrta del vento!…Diamoci in pasto all’Ignoto, non già per disperazione, ma soltanto per colmare i profondi pozzi dell’Assurdo[14], Avevo appena pronunziate queste parole, quando girai bruscamente su me stesso, con la stessa ebrietà folle dei cani che voglion mordersi la coda, ed ecco ad un tratto venirmi incontro due ciclisti, che mi diedero torto, titubando davanti a me come due ragionamenti, entrambi persuasivi e nondimeno contradittorii. Iniziano a colpire i primi sbalzi temporali tra un pezzo e l’altro e affiora gradualmente la tipica vis aggressiva e polemica dell’autore. Aggiunge, poi, un concetto di fondamentale importanza: per fare questo, occorre un ideale, un’utopia, che funzioni da guida e da bussola, quelle che egli chiama le belle idee per cui si muore. 3-La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità penosa, l’estasi ed il sonno. materno fossato, quasi pieno di un’acqua fangosa! Il “Manifesto del Futurismo” fa spesso ricorso alla figura retorica dell’accumulo: fai alcuni esempi. Non v’è più bellezza, se non nella lotta. Musei, biblioteche, «città venerate», accademie fanno da freno e ostacolano ogni nuova creazione o azione nata dalla «bellezza della velocità». I Futuristi rinnegano e rifiutano in toto il passato: i Futuristi indicano con il termine passatismo l’amore per il passato e passatisti i suoi fautori, arrivando ad attaccarli anche fisicamente nel corso delle loro presentazioni e performance. 2. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie [31]d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente[28]. Ma noi non saremo là…Essi ci troveranno alfine. Soli coi fuochisti che s’agitano davanti ai forni infernali delle grandi navi, soli coi neri fantasmi che frugano nelle pance arroventate delle locomotive lanciate a pazza corsa, soli cogli ubriachi annaspanti, con un incerto batter d’ali, lungo i muri della città[6]. [29] La metafora della guerra si inscrive in un discorso di carattere più strettamente artistico-letterario e non deve essere equivocata come, purtroppo, hanno fatto nel passato coloro che hanno abusato, manipolandolo ideologicamente in base al proprio interesse, quanto Marinetti ha scritto. [14] Diamoci in pasto all’ignoto: qui Marinetti fa una retata di tutto il Romanticismo, in particolare dei suoi epigoni nel Romanticismo decadente che era già verso l’ignoto, l’azzardo, l’inconscio; al Decadentismo piace anche ciò che spaventa, l’orrido, che entra a pieno titolo nelle arti. Tutte queste idee sono state condensate in forma poetica da Filippo Tommaso Marinetti nel manifesto del Futurismo scritto nel 1909. F.T. Antonin Artaud (1896-1948), commediografo, attore, scrittore e regista teatrale francese, teorico e fondatore del Teatro della Crudeltà, è stato il primo a teorizzare la necessità di un teatro per strada. [1] Marinetti esordisce, scrivendo al plurale, scelta che appare anomala rispetto al canone perpetuato e consacrato dalla tradizione. è lo stesso stile che ritroviamo ancora in un altro testo di Marinetti, Uccidiamo il chiaro di luna dell’aprile 1909: «Noi insegniamo il tuffo nella morte tenebrosa sotto gli occhi bianchi e … La Morte, addomesticata, mi sorpassava ad ogni svolto, per porgermi la zampa con grazia, e a quando a quando si stendeva a terra con un rumore di mascelle stridenti, mandandomi, da ogni pozzanghera[12], sguardi vellutati e carezzevoli.